A Different Man – Il The Substance al maschile

Il nuovo film di Aaron Schimberg con protagonista Sebastian Stan è un The Substance al maschile. A Different Man è un film che sorprende e inquieta, un racconto grottesco e toccante sull’identità, l’ossessione e il desiderio di rinascita.

RECENSIONE

Marta Cervellino

5/20/20252 min read

A Different Man | Copyright Lucky Red
A Different Man | Copyright Lucky Red

Edward (Sebastian Stan) è un aspirante attore affetto da neurofibromatosi. La malattia gli ha deformato gran parte della faccia, generando in lui una forte insicurezza circa il suo aspetto esteriore. È un uomo timido e introverso, che crede di non meritare amore e che la fortuna appartenga ad altri. Proprio a causa della sua condizione fisica, Edward ha bisogno costantemente di monitorarsi. È grazie ad uno dei suoi molteplici controlli che gli viene presentata una cura alla sua condizione. Finalmente, potrà avere una vita normale. Ma il nuovo volto non basta a cancellare le sue insicurezze, soprattutto quando entra in scena Oswald, un altro attore affetto dalla stessa malattia, che diventa inaspettatamente il fulcro di una pièce teatrale ispirata proprio alla vecchia esistenza di Edward.

Il The Substance maschile

La pellicola vuole mettere in risalto un tema di cui si è già discusso innumerevoli volte, ma in questo caso il regista ha deciso di focalizzarsi su un centro differente. La filmografia basata sull’importante del mondo interiore rispetto a quello esteriore è estremamente vasta, ma A Different Man non entra in categoria. A differenza degli altri, Edward non si accetta mai, anche se elimina l’elemento che lo rende insicuro.

Modificando la sua faccia, rendendola accettabile per gli standard sociali, Edward pensa di aver risolto tutti i suoi problemi. Nessuna ragazza potrà rifiutarlo, non avrà nessun problema nel trovare un lavoro o nuovi amici. Edward è morto, adesso è Guy a guidare la baracca.

Eppure, quando subentra Oswald, affetto anche lui da neurofibromatosi, Edward vacilla. Oswald è perfettamente a suo agio nella sua pelle: è simpatico, ha molti amici, le donne non lo ignorano, ha viaggiato per il mondo e possiede una grande cultura. La sua malattia non gli impedisce di vivere. E allora perché Edward sì?

Edward non ha mai accettato l’idea di essere altro oltre la sua malattia, o forse ci si è sempre nascosto dietro. Era facile dare la colpa al proprio aspetto fisico per giustificare la sua timidezza, la sua incapacità di trovarsi un lavoro, la sua remissività. Quando ha incontrato Oswald, non poteva accettare che esistesse un altro modo di vivere quella malattia che fosse così perfetto. Ucciderlo era l’unico modo per ristabilire l’ordine: adeguarsi alla società è l’unica via percorribile, se non sei conforme sei fuori, come lo è sempre stato Edward.

A Different Man Copyright: Lucky Red