Addio a Diane Keaton: aveva 79 anni

Diane Keaton è venuta a mancare a 79 anni. Un'icona di stile intramontabile, che ha saputo rompere gli stereotipi e affermarsi come voleva.

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Marta Cervellino

10/12/20252 min read

Il cinema mondiale perde una delle sue voci più autentiche e luminose. Diane Keaton è morta l’11 ottobre 2025, all’età di 79 anni, nella sua casa di Brentwood, in California. Le cause del decesso non sono state rese note, ma secondo persone vicine alla famiglia l’attrice combatteva da tempo con problemi di salute. I soccorsi, arrivati nelle prime ore del mattino, non hanno potuto fare nulla.

Nata Diane Hall a Los Angeles nel 1946, Keaton è stata una figura irripetibile nel firmamento hollywoodiano: ironica e timida, sofisticata e disarmante, capace di trasformare ogni fragilità in una forma d’arte. La sua carriera decollò negli anni Settanta grazie all’incontro con Woody Allen, che la scelse per Play It Again, Sam e poi per Annie Hall (1977). Quel ruolo, cucito addosso come un abito di verità, le valse l’Oscar come miglior attrice protagonista e la consacrò icona di una nuova femminilità: intelligente, svagata, emotiva, reale. Annie Hall non era solo un personaggio, era una rivoluzione gentile.

Ma prima di diventare la musa del neuromanticismo newyorkese, Keaton aveva già lasciato un segno profondo ne Il Padrino di Francis Ford Coppola, nei panni di Kay Adams, la donna che guarda da fuori il potere e le ombre dei Corleone. In quello sguardo, sospeso tra amore e disincanto, si rivelava tutto il suo talento: la capacità di essere intensa e lieve, ironica e malinconica, mai prevedibile.

Nel corso dei decenni, Diane Keaton ha attraversato generi e generazioni: madre affettuosa in Father of the Bride, donna rinata in The First Wives Club, innamorata matura e irresistibile in Something’s Gotta Give, accanto a Jack Nicholson. Ogni ruolo, una nuova sfumatura dello stesso spirito libero.

Fino all’ultimo, Keaton ha incarnato una femminilità autentica e imperfetta, fatta di grazia, vulnerabilità e intelligenza emotiva. Dietro i cappelli a tesa larga e i tailleur maschili, c’era una donna che non ha mai avuto paura di mostrarsi com’era: sincera, contraddittoria, viva.
E forse è proprio questo il suo lascito più grande: l’idea che la vera eleganza non stia nell’apparire, ma nel restare se stessi, anche quando le luci si spengono.