The Substance- Coraline Fargeat ha centrato il punto

The Substance è un body horror diretto da Coralie Fargeat, autrice già da un altro film, Revenge, uscito nel 2017. Già dal suo primo lavoro, Coralie Fargeat ha dato prova della sua maestria e della sua inclinazione a parlare di tematiche femministe. Questo tratto è decisamente forte anche nella sua seconda creatura, The Substance, che ci mostra anche una Fargeat più matura rispetto al primo film.

RECENSIONE

Marta Cervellino

11/1/20252 min read

Elisabeth Sparkle (interpretata da Demi Moore) è un’ex star del cinema ormai decaduta, costretta a lavorare come istruttrice di fitness in TV. Il giorno del suo cinquantesimo compleanno, viene brutalmente licenziata e sostituita da una conduttrice più giovane e fresca. Umiliata e disperata, scopre l’esistenza di una sostanza misteriosa, un liquido nero capace di generare un doppio perfetto: più giovane, più bello, più forte. Questo doppio prende vita come Sue (Margaret Qualley), un’altra versione di Elisabeth, ma nella forma ideale.

C’è una regola: solo una delle due può esistere alla volta. Ogni sette giorni devono “cambiarsi”, passando da uno stato di attività all’altro. Con il corpo reale che rimane dormiente e invecchia rapidamente se lasciato inattivo troppo a lungo.

Sue, la versione giovane, ha un successo immediato. Diventa celebre, amata, potente. Ma si lascia trascinare dalla fama, rifiutandosi di restituire il corpo a Elisabeth nei tempi stabiliti. Elisabeth, costretta a rimanere inattiva, comincia a marcire letteralmente. La sostanza che tiene insieme il corpo reale (chiamata stabilizer) comincia a esaurirsi, e il suo corpo si decompone a vista d’occhio.

Il cinema femminista di Coralie Fargeat

Coralie Fargeat ha portato sul grande schermo uno dei temi principali che caratterizza il vissuto delle donne, e lo fa a modo suo. Elisabeth incarna tutte quelle donne che a loro tempo furono delle bellezze disarmanti, che potevano avere tutto e forse anche di più, ma che sono state dimenticate appena la prima ruga ha fatto capolino sul loro viso. L’industria dello spettacolo, così come la vita stessa, tende ad usare le donne, a spremerle fino a esaurirle, per poi gettarle via come se fossero un giocattolo a cui non vogliono più bene, perché ce ne è uno più nuovo, più bello. Migliore. Attraverso Elisabeth, è possibile capire quanto sia diventata radicata la validazione degli uomini sull’aspetto esteriore delle donne.

Questo è un film fatto da una donna per le donne, per raccontare la loro versione della vita, quella che gli uomini non vedono e, pur vedendola, non posso capire, perché è un modo fatto per loro. Se Barbie aveva provato a raccontarlo con la sua ironica, The Substance ha centrato il punto con le sue immagini grottesche di mostri interiori che escono allo scoperto, della lotta tra Io ed Inconscio, dove le vocine che ti dicono che non sei abbastanza riescono ad ucciderti, dove i corpi sembrano fatti di gomma, degli involucri stupendi che avvolgono il mostro che porti dentro.

Questo è The Substance.